venerdì 2 ottobre 2009

Le Olimpiadi 2016 vanno a Rio de Janeiro


Le Olimpiadi 2016 si disputeranno a Rio de Janeiro. Lo ha deciso l'assemblea del Cio (Comitato olimpico internazionale) nella riunione di Copenaghen. La città carioca ha superarato al ballottaggio Madrid, dopo che le due città erano andate al ballottaggio in seguito all'eliminazione di Chicago al primo turno e di Tokyo al secondo. Per le quattro candidate erano scesi in campi i pesi massimi politici. Per Madrid re Juan Carlos e il primo ministro Zapatero, per Rio il presidente brasiliano Lula e per la capitale giapponese il premier Hatoyama.
DELUSIONE A CHICAGO - La candidata favorita, Chicago, è stata eliminata al primo turno nonostante la presenza a Copenaghen del presidente americano Barack Obama e di sua moglie Michelle. Al secondo turno è uscita Tokyo. Obama, il primo presidente Usa a essere intervenuto di persona per portare le Olimpiadi negli Stati Uniti (sarebbe stata la quinta volta negli Usa dopo Saint Louis 1904, Los Angeles 1932 e 1984, e Atlanta 1996) subito dopo aver parlato a favore di Chicago all'assemblea del Cio, ha lasciato la Danimarca e sull'Air Force One ha avuto un incontro di 25 minuti a quattr'occhi con il generale Stanley McChrystal, comandante in capo delle forze alleate in Afghanistan. Fair-play del presidente, che ha definito «uno storico evento» la vittoria di Rio de Janeiro. La Casa Bianca ha definito «una delusione» la mancata scelta di Chicago, che però non deve essere vista come un «ripudio» del presidente Obama e di Michelle da parte del Cio, viene detto in una nota. Obama era già da giorni nel mirino dell’opposizione repubblicana per la decisione di allontanarsi da Washington in un momento di crisi in Afghanistan e in Iran e durante la difficile discussione sulla riforma sanitaria. Le circa mille persone che si erano radunate a Chicago davanti a un maxischermo sono rimaste attonite nell’apprendere l’esito della votazione. «Sono davvero scioccata», ha detto la congressista Jan Schakowsky, mentre migliaia di concittadini se ne andavano. La Schakowsky ha inoltre rivelato le preoccupazioni di Pat Ryan, presidente del comitato promotore di Chicago. «Era preoccupato per la prima votazione, quando tutti avrebbero dato il voto al proprio continente anche chi alla votazione successiva era pronto a votare Chicago. Sono convinta che parecchi delegati del Cio pensassero di avere una seconda opportunità». «Sono orgoglioso che il presidente si sia andato a sostenere questo Paese», ha detto David Axelrod, consigliere personale di Obama. «Il presidente ha fatto il meglio che ha potuto. Credo che la candidatura valesse l’investimento. Ogni volta che sostieni gli Stati Uniti fai la cosa giusta».

su CorriereSera

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