mercoledì 17 febbraio 2010

Seminario dell'ANCEP su "L'uso pubblico dei simboli nazionali e locali"

L'ANCEP (Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici) prima ed unica associazione del suo genere in Italia, che raduna i più importanti professionisti del settore, organizza un seminario sul tema "L'uso pubblico dei simboli nazionali e locali" a Padova presso il Palazzo Moroni, nella mattinata del 10 marzo con inizio alle 9:30.
I simboli nazionali e locali, quali la bandiera tricolore, i gonfaloni di Comuni, Province e Regioni, occarde, fasce e così via hanno una fortissima valenza comunicativa in quanto identificano l’Ente al quale si riferiscono, sia all’interno che all’esterno dei suoi confini.
Rappresentano le comunità dei cittadini e contribuiscono
alla conferma dei valori comuni e alla creazione e mantenimento del senso di identità. Per queste ragioni è particolarmente importante che, nelle varie espressioni della vita pubblica, i simboli vengano esposti ed utilizzati nel modo più idoneo alla loro valorizzazione e più rispettoso del loro ruolo e significato. Con questo seminario Ancep intende proporre una riflessione sul significato dei simboli, sulle loro modalità d’uso e su quanto previsto dalla legislazione italiana in materia.

info ANCEP

martedì 16 febbraio 2010

Vancouver e il braciere nascosto

Fa molto discutere in Canada la scelta degli organizzatori delle Olimpiadi invernali di impedire al pubblico la vista del braciere esterno, sistemato a Jack Poole Plaza, vicino al mare.

La fiamma olimpica è nascosta da una rete metallica coperta da dei teloni con il logo dei cinque cerchi, è solo visibile dal centro stampa e può essere visitata solo dai giornalisti.

Molte le proteste dei turisti. David Guscott, il vice presidente del comitato cerimoniale, ha promesso che la situazione sarà risolta presto.

venerdì 12 febbraio 2010

Lutto alle Olimpiadi di Vancouver

Tragedia ai Giochi di Vancouver. A poche ore dalla cerimonia inaugurale muore in un grave incidente lo slittinista georgiano, Nodar Kumaritashvili, 21 anni: l'atleta durante le prove è andato a urtare violentemente contro un palo. La velocità era molto alta, quasi 140 km/h, e l'impatto con il palo di sostegno è stato violentissimo.
Immediati i soccorsi, con lo staff medico che ha provato a rianimarlo, ma per il giovane atleta non c'è stato nulla da fare. Lo rende noto una fonte del Cio.
Dopo una riunione di quasi mezzora il CIO ha confermato la cerimonia d'apertura dei giochi olimpici in programma stanotte. Tutte le delegazioni sfileranno con bandiera a mezz'asta.
La delegazione georgiana, dopo una lunga riunione, ha deciso comunque di prender parte alla manifestazione.
E arrivano le prime reazioni alla tragedia che ha sconvolto le Olimpiadi alla vigilia della cerimonia d'apertura dei giochi invernali. Uno dei primi a parlare è Kurt Brugger, responsabile azzurro dello slittino ed allenatore di Armin Zoeggeler: "E' un dolore grandissimo, un incidente incredibile". Proprio Armin Zöggeler era rimasto vittima di un incidente in prova ma l'azzurro fortunatamente si era rialzato immediatamente abbandonando il tracciato sulle proprie gambe.
Interviene anche il presidente del Comitato olimpico internazionale Jacques Rogge. In una conferenza stampa organizzata a Vancouver poche ore prima della cerimonia inaugurale dei Giochi, Rogge ha detto: "Abbiamo contattato il Comitato olimpico georgiano e il presidente della Georgia. Per lo spirito olimpico è una tragedia che lascia il segno, un ragazzo di 20 anni che coronava il suo sogno di essere alle Olimpiadi. Non ho parole per dire come mi sento".

su  Eurosport

giovedì 11 febbraio 2010

Protocollo, Cerimoniale e le Olimpiadi Invernali di Vancouver


Per fortuna c’é l’Islanda, e magari qualche altra isoletta come le Vergini. Altrimenti i responsabili del cerimoniale del Cio sarebbero stati costretti a salti degni degli acrobati dello snowboard per evitare l’incidente diplomatico o la strumentalizzazione. Iran, Israel, Italy: metterle in sequenza alfabetica venerdì nella sfilata alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Vancouver, poteva sembrare una provocazione, sebbene non voluta.
E così al Comitato organizzatore in molti a lambiccarsi: e se facessimo repubblica islamica dell’Iran? D’altra parte al Cio sono abituati, la cerimonia di apertura dei Giochi è non solo incontro di atleti e messaggio di pace al mondo, ma anche esercizio di diplomazia e passerella di politici. A proposito: a meno di sorprese dell’ultim’ora a Vancouver non ci sarà la medaglia d’oro dei potenti, Barack Obama, uno che può permettersi di non dimenticare lo schiaffo preso dal Cio quandò candidò Chicago ai Giochi 2016. Ma un uomo da podio come Vladimir Putin sarà sulle tribune del B.C. Place: il primo ministro russo del resto è stato il grande sponsor dell’assegnazione a Sochi dei prossimi Giochi invernali e qui non può mancare. Invece Nicolas Sarkozy tentenna: la British Columbia non è il francofono Quebec. Ma il presidente francese potrebbe ancora decidere di presentarsi sulle tribune del palasport di Vancouver: nel caso, però, al suo fianco non ci sarebbe la moglie Carla, che, ancora solo Bruni, sfilò nell’ovale ghiacciato torinese quattro anni fa durante la cerimonia dei Giochi di casa. Per una premiere dame che ‘diserta’, c’é una first lady data dagli specialisti di gossip canadese tra i presenti: è Michelle Obama. La signora, con vero spirito olimpico, è pronta a dimenticare la sconfitta subita da Chicago e il trionfo di Rio per il 2016, sanciti dal vertice Cio dell’ottobre scorso a Copenaghen: a Vancouver però, se verrà, sarà solo di passaggio, facendo base a Seattle. Per l’Italia ci sarà invece il sottosegretario con delega allo Sport, Rocco Crimi, che farà la staffetta con il ministro degli Esteri Franco Frattini, atteso per la cerimonia di chiusura. Sul piano dello spettacolo, la cerimonia, come ormai di consueto nelle ultime edizioni, sarà un vero e proprio kolossal: tre ore di musica e scenografie imponenti, in cui il motivo conduttore sarà l’orgoglio nazionale.

Dalle Giubbe Rosse agli Inuit, Vancouver 2010 non trascura nulla: e proprio l’integrazione con gli aborigeni sarà uno degli elementi chiave della kermesse. Certe molte presenze eccellenti nella staffetta con la fiaccola delle prossime ore (Michael Bublé, Arnold Schwarzenegger, e in chiave italiana una comparsata di 300 metri se l’é regalata anche il vicepresidente del Cio, Mario Pescante), l’attesa è per la scelta dell’ultimo tedoforo: a Vancouver impazzano i sondaggi, che vedono in vantaggio su tutti Waine Gretzky, la leggenda vivente dell’hockey, ‘The great one’ come lo chiamano qui. Insomma il Pelé del ghiaccio, il Muhammad Alì del dischetto. Qualche chance anche per Gaetan Boucher, canadese reso celebre dallo short track ma senza il fascino di un uomo nel quale si identifica una nazione dalle tante anime.

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