sabato 19 dicembre 2009

Un convegno sui cerimoniali ufficiali a Viterbo



Il 4 Dicembre, a Viterbo presso la sala Coronas della prefettura, si è tenuto un corso di formazione dedicato all’approfondimento di tematiche attinenti al cerimoniale, con la partecipazione del Consigliere Massimo Sgrelli, già capo del dipartimento del cerimoniale di stato della presidenza del consiglio dei ministri.
L’evento rientra nell’ambito delle iniziative intraprese dalla Prefettura - Ufficio Territoriale del Governo di Viterbo per la promozione professionale del settore pubblico provinciale.
Il prefetto Alessandro Giacchetti, nell’aprire i lavori, ha rivolto un particolare ringraziamento al neo presidente dell’Anci Lazio, Fabio Fiorillo, per aver, con la sua disponibilità, consentito lo svolgimento dell’iniziativa, attestando ancora una volta il rapporto di stretta collaborazione tra le due istituzioni; ha poi presentato il relatore, Massimo Sgrelli, docente e consulente di cerimoniale e relazioni istituzionali, considerato come uno dei massimi esperti nazionali in materia di cerimoniale per la lunga esperienza acquisita come capo dipartimento presso la presidenza del consiglio dei ministri per oltre 15 anni ed autore di diversi testi in materia.

Numerosi ed interessanti gli argomenti trattati nel corso del seminario, tra cui l’uso corretto dell’esposizione delle bandiere, l’ordine delle precedenze delle cariche pubbliche nazionali ed internazionali, l’assegnazione dei posti nelle cerimonie ufficiali, le onorificenze, gli eventi conviviali, le cerimonie religiose, l’abbigliamento, la corrispondenza. 

venerdì 4 dicembre 2009

A Caracas per Ahmadinejad suonato inno sbagliato


Come da cerimoniale, quando il Presidente iraniano Mahmoud Ahmadinejad è arrivato all’aerporto di Caracas, in Venezuela, è stato accolto dall’inno nazionale.
Ma per un errore imbarazzante, non ha trovato accoglierlo l'inno della Repubblica Islamica dell’Iran, bensì il «Sorood e Shahanshahe» dell’era Pahlavi, in uso dal 1933 al 1979, cioè l'inno della monarchia contro cui la rivoluzione di Khomeini fu fatta.


da La Stampa 27_11_09

Se gli imbucati di Stato diventano un affare di Stato


La notte brava di Michaele e Tareq Salahi (la coppia che è riuscita a entrare alla Casa Bianca senza alcun invito per partecipare al ricevimento per il Thanksgiving Day) ha sollevato tanti dubbi e interrogativi sugli apparati di sicurezza ma anche sulla credibilità di coloro che gestiscono la “vita pubblica” di Barack Obama. Già, perchè tutta questa storia ha dimostrato in modo netto che la colpa non è soltanto degli agenti dei servizi segreti, ma anche di chi è addetto al cerimoniale della White House.
E poco importa che la coppia Salahi abbiamo lanciato la sua sfida alla ricerca di pubblicità, notorietà, brivido (?). Poco importa che i due siano dei veri presenzialisti di professione (quasi peggio del nostro Gabriele Paolini, quello che compare sempre dietro una telecamera dei Tg) come dimostra una foto pubblicata da Polocontacts.com in cui si vede lei insieme a Obama, in un’altra occasione, forse nel 2005, forse nel 2008. La domanda è: ma come hanno fatto a entrare in quello che dovrebbe essere il luogo più sicuro del mondo?
Dopo che i due hanno raccontato l’avventura su Facebook, dopo aver chiesto cachet di migliaia di dollari per apparire in televisione, dopo aver annullato ogni intervista (dietro consiglio degli avvocati) perchè Mr e Mrs Salahi sono a rischio di incriminazione, l’attenzione dei media americani sui due è scemata per mettere sotto la lente d’ingrandimento le responsabilità degli uomini della sicurezza.
Barack Obama ha già chiesto un’inchiesta approfondita. Stessa mossa è stata fatta dal presidente del Comitato dei Servizi Segreti della camera dei Rappresentanti Ed Towns, il quale ha detto che vuole verificare il lavoro, le pratiche e le modalità adottate dai G-Men per proteggere il Comandante in Capo.
Era stato lo stesso direttore dei Servizi di Sicurezza Mark Sullivan a diramare una “imbarazzatissima” nota di scuse e di spiegazione subito dopo lo scoppio dello scandalo. Nel comunicato, Sullivan diceva che la coppia era stata controllata al metaldetector e a tutti gli altri livelli di screening prima di accedere all’interno delle sale dove si teneva il ricevimento. Mr e Mrs Salahi - ricordava il capo degli agenti addetti alla sicurezza nella sua nota - sono (erano) soltanto due delle centinaia di migliaia di persone che ogni anno, senza alcun problema, visitano la Casa Bianca.

Casa Bianca: Cerimonia d'accensione dell'albero di Natale


Il Presidente degli Stati Uniti, Barack Obama, insieme a tutta la famiglia, ha acceso l'albero di Natale 2009 della Casa Bianca, il "first Christams tree" della Nazione. Sono state le figlie Sasha e Malia a pigiare insieme ai genitori il bottone che ha acceso le luci di Natale messe a decorazione dell'albero, collocat della o nella zona sud del Parco della Casa Bianca. Alla cerimonia hanno partecipato decine di bambini.

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