sabato 9 ottobre 2010

Le regole dell’inno: quando è obbligatorio, quando è facoltativo

L’Inno rappresenta, insieme al Tricolore e al Presidente della Repubblica, uno dei tre simboli dell’unità nazionale. Goffredo Mameli scrisse l’inno il 10 settembre 1847, intitolandolo «Il canto degli Italiani». Il testo fu musicato da Michele Novaro il 24 novembre del 1847. Cantato per la prima volta a Genova durante una festa popolare, fu subito proibito dalla polizia, ma dopo i moti del 1848 fu suonato e cantato dalle bande musicali e dai soldati partenti per la guerra di Lombardia. In breve, divenne il canto più amato del Risorgimento italiano e degli anni successivi all’unificazione. Il Consiglio dei ministri del 12 ottobre 1946, presieduto da Alcide De Gasperi, acconsentì all’uso provvisorio dell’inno come inno nazionale.
LE REGOLE PER L'ESECUZIONE - La fonte è il decreto della presidenza del Consiglio dei Ministri del 14 aprile 2006 che rimanda al dipartimento del cerimoniale di Stato. L’inno non è obbligatorio, pochissimi i casi previsti. Secondo le regole, è obbligatorio eseguire l’inno quando c’è il presidente della Repubblica in visita ufficiale, il presidente del Consiglio in visita ufficiale e durante le ricorrenze nazionali: 4 novembre, 25 aprile, 1 maggio, 2 giugno. Oltre alle tre fattispecie obbligatorie, si esegue l’inno in presenza della bandiera d’istituto militare o la bandiera di guerra e in tutte le cerimonie militari secondo la disciplina militare.
IL CERIMONIALE - Secondo Massimo Sgrelli, ex cerimoniere della presidenza del Consiglio dei ministri, ora consulente per le amministrazioni, nulla è obbligatorio al di fuori di quei casi specifici. Nulla vieta, ovviamente, di eseguirlo lo stesso. Dell’inno si esegue, di norma, solo la prima strofa. Durante l’esecuzione i soldati devono rimanere fermi presentando le armi, gli ufficiali stare sull’attenti e i civili, se vogliono, assumere una posizione di attenti.

su CorrieredelVeneto

Mondiali volley, Milano canta tutto l'Inno di Mameli

Come già successo ieri in occasione della partita di esordio dell'Italvolley al Mondiale, il pubblico di Milano si è reso protagonista di uno strappo al cerimoniale, andando avanti a cantare l'inno di Mameli fino alla fine, nonostante - secondo quanto previsto dalle regole della Federazione internazionale - la base musicale sia stata interrotta dopo 45 secondi.

su Tuttosport

venerdì 6 agosto 2010

L'Università di Teramo presenta un Corso in Protocollo e Cerimoniale

Il Prof. Pasquale Iuso coordinerà un Corso Universitario in Protocollo e Cerimoniale Nazionale, Internazionale e delle Aziende presso l'Università di Teramo. Il Corso ha l'obiettivo di formare personale operante presso Enti pubblici e privati alla conoscenza del protocollo e cerimoniale internazionale di Stato, territoriale ed aziendale al fine di perfezionare le proprie attività afferente all'interno degli Enti di riferimento. Formare anche studenti diplomati o professionisti in cerca di un approfondimento professionalizzante sui medesimi temi.

Per ulteriori informazioni:
Università di Teramo

giovedì 6 maggio 2010

150 anni Italia Unita: le celebrazioni partono con i Mille

Si sono aperte ieri a Genova le celebrazioni per i 150 anni dell’Unità d’Italia alla presenza del Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano, del Presidente della Camera Gianfranco Fini, del Presidente del Senato Renato Schifani, dei Ministri Ignazio La Russa e Sandro Bondi e della autorità, presenti anche l’On. Pierferdinando Casini e il Presidente del Comitato dei Garanti facente funzione Giovanni Conso.
Tutte le iniziative comprese nel programma per celebrare il 150° dell’Unità d’Italia “non sono tempo perso e denaro sprecato, ma fanno tutt’uno con l’impegno a lavorare per la soluzione dei problemi oggi aperti dinanzi a noi”, impegno che “si nutre di un più forte senso dell’Italia e dell’essere italiani, di un rinnovato senso della missione per il futuro della nazione”. E’ quanto ha detto il Presidente della Repubblica Giorgio Napolitano nel suo discorso pronunciato sulla nave Garibaldi alla cerimonia celebrativa del 150° anniversario della partenza dei Mille.
Il Presidente del Repubblica è stato accolto dai Ministri Ignazio La Russa e Sandro Bondi, dal Sindaco della città di Genova Marta Vincenti, dal Prefetto Francesco Musolino, dal Presidente della Provincia di Genova Alessandro Repetto.
La deposizione della corona di alloro sul monumento dei Mille ha dato il via ufficiale all’evento. Successivamente sono intervenuti il Sindaco di Genova e il Ministro Bondi. Il Sindaco di Genova ha ringraziato il Presidente della Repubblica che nella giornata di ieri ha visitato i luoghi della nuova Genova e il Comitato per i 150 anni dell’unità d’Italia, sottolineando come la cerimonia commemori un avvenimento fondante per l’unità d’Italia.
L’intervento del Ministro Bondi ha invece evidenziato l’avvio del programma per le celebrazioni approvato dal Comitato dei Garanti con 3 pareri positivi. Una parte di esso è dedicata ai Luoghi della memoria distribuiti in tutto il Paese, monumenti celebrativi, ha detto il Ministro, che devono diventare luoghi visitabili e cari alla memoria della nostra storia. Il Ministro ha inoltre ricordato la figura del Presidente Emerito Carlo Azeglio Ciampi che ha consigliato di scegliere Quarto come luogo di partenza per le Celebrazioni nazionali mantenendo la promessa fatta a Garibaldi che un giorno i nomi dei 1089 garibaldini sarebbero stati incisi sullo scoglio. Il Ministro ha inoltre reso noto che sarà Giuliano Amato a sostituire Carlo Azeglio Ciampi alla presidenza del Comitato dei garanti per le celebrazioni dei 150 anni dell'Unità. Ha inoltre espresso l’intenzione di proporre al Consiglio dei Ministri che il 17 marzo sia festa nazionale.
Dopo il saluto ai Sindaci dei Comuni “garibaldini”, il Presidente Napolitano ha dato il segnale di partenza della traversata Genova-Marsala che ricorda l'impresa dei Mille. Alla regata celebrativa hanno preso parte due maxi-yacht, Lombardo e Piemonte come le navi a vapore che salparono il 5 maggio 1860, con equipaggi composti da noti velisti tra cui Mauro Pelaschier e Francesco De Angelis. Le due barche arriveranno a Marsala l'11 maggio.
Successivamente il corteo presidenziale è giunto alla Stazione Marittima dove il Capo dello Stato si è trasferito sulla nave 'Garibaldi'.
 
su TribunaEconomica

sabato 17 aprile 2010

Kaczynski: iniziata cerimonia funebre a Varsavia

Con il suono di sirene e di campane, è cominciata sulla grande Piazza Pilsudski a Varsavia la cerimonia funebre per le 96 vittime della sciagura aerea di Smolensk, in Russia, nella quale lo scorso 10 aprile moriva anche il presidente Lech Kaczynski assieme alla moglie Maria e all'elite politico e militare polacca.
Davanti a decine di migliaia di presenti è stato intonato l'inno nazionale e osservato un minuto di silenzio. La prima parte della cerimonia ha carattere civico, con i discorsi del presidente del Sejm, Bronislaw Komorowski, del premier Donald Tusk e del capo gabinetto del defunto presidente, Macej Lopinski. La seconda prevede una messa funebre. Sirene e campane sono risuonate in tutta la Polonia. 

mercoledì 14 aprile 2010

Polonia, sabato i funerali delle vittime

Avrà luogo sabato il funerale del presidente polacco Lech Kaczynski, della moglie Maria e delle altre vittime dell'incidente aereo avvenuto in Russia due giorni fa. Lo ha reso noto il quotidiano polacco Gazeta Wyborcza. ''Il presidente russo Dmitry Medvedev ha intenzione di prender parte alla cerimonia funebre'', ha spiegato il ministro degli Esteri polacco Radoslaw Sikorski alla radio.
Sarà certamente presente il presidente della Commissione Ue, José Manuel Barroso. Non è ancora chiaro se alla celebrazione parteciperà anche il presidente americano Barack Obama. ''Mi aspetto che il mondo intero partecipi'', ha affermato Sikorski. Per il luogo ci sono tre ipotesi: la cattedrale di Varsavia, il cimitero di Powazki o la cattedrale Wawel di Cracovia. A definire i dettagli delle esequie del presidente e delle altre 95 vittime del disastro, che andranno avanti per due giorni, sarà il premier Donald Tusk che incontrerà oggi i superstiti dello staff. Il fratello gemello di Kaczynski, Jaroslaw, ha riconosciuto il corpo del leader, che è stato riportato a Varsavia ieri. Domani il feretro sarà esposto al pubblico.

su Repubblica.it

lunedì 5 aprile 2010

Morto lo storico maggiordomo Allen

E' entrato alla Casa Bianca nel 1952 e ci ha passato 34 anni, servendo quotidianamente otto presidenti. Eugene Allen, maggiordomo nero, è scomparso all'età di novant'anni.
Amava definirsi «umile servitore». Riservato e sempre inappuntabile, è andato in pensione nel 1986. In tutti questi anni, ha sempre rifiutato interviste, apparizioni tv e ogni pressante invito a scrivere un libro di memorie. E dire che Eugene ne avrebbe avute di storie da raccontare. Certamente sotto i suoi occhi si sono tenute riunioni delicatissime, che hanno spesso deciso il destino del mondo.
Due anni fa, lui maggiordomo nero, nonostante l'età avanzata, riuscì a votare a favore di un altro uomo di colore come lui, che sarebbe diventato presidente degli Stati Uniti.
Entrò alla Casa Bianca come lavapiatti e la sua prima paga fu di 2.400 dollari l'anno. Poi fece carriera e all'epoca di Ronald Reagan divenne maitre, l'incarico più prestigioso all'interno del cerimoniale della Casa Bianca.
Quando Jfk fu assassinato, Allen venne invitato al funerale, ma preferì rinunciarvi. «Qualcuno doveva rimanere alla Casa Bianca, per essere pronto a servire i familiari del presidente al loro ritorno», spiegò in una rarissima intervista al Washington Post di qualche anno fa.
Nella sua lunghissima carriera ha servito ovviamente capi di stato di tutto il mondo, ma anche personaggi dello spettacolo come Duke Ellington, Elvis Presley, Sammy Davis Jr. Ha volato sull'Air Force One e ha trascorso mesi nella residenza estiva di Camp David.
Una volta anche lui ricevette una visita importante. Era Martin Luther King, che durante una cena alla Casa Bianca chiese espressamente di fare un giro nelle cucine per incontrare i camerieri, i cuochi e le persone di servizio.

su CdT

lunedì 29 marzo 2010

Obama e il cerimoniale delle 20 penne

Tutti i media nei giorni scorsi hanno parlato della riforma della sanità approvata dal Congresso degli Stati Uniti e siglata dal Presidente Obama. In pochi però hanno raccontato i retroscena del cerimoniale legati alla firma di un atto così importante. 
"Credo che ci vorrà un po' di tempo", scherza Obama mentre firma il documento di legge contenente gli estremi della riforma che - secondo il rigido cerimoniale della Casa Bianca - dev'essere firmato con una penna diversa per ogni firma da apporre sul documento: in totale 20!

"Questa non l'ho usata" ha aggiunto cambiando rapidamente penna, mentre al suo fianco sedeva Marcelas, un bimbo orfano di madre di 10 anni, leì morì perchè la sua assicurazione sanitaria aveva rescisso la polizza quando lei era peggiorata. Terminata la procedura di firma, il Presidente ha regalato le varie penne a quelli che sono stati i protagonisti del lungo iter percorso da questa riforma. È infatti prassi che le numerose penne utilizzate nella firma vengano poi donate a quanti si sono fatti promotori delle leggi appena siglate.

Da fonte ufficiale arriva l'elenco dei destinatari dei 20 strumenti di scrittura:
1. allo stesso Presidente Barack Obama,
2. al Vice-presidente Joe Biden,
3. a Nancy Pelosy, speaker della Camera,
4. a Harry Reid, leader democratico Senato,
5. a Vicki Kennedy, vedova del senatore Ted Kennedy,
6. a Kathleen Sebelius, ministro della Sanità,
7. a Sorella Carol Keehan, una suora attivista pro-riforma,
8-9. a Nancy-Ann DeParle e Phil Schiliro, funzionari Casa Bianca,
e le ultime 11 ad alcuni membri democratici del Congresso.

giovedì 4 marzo 2010

Disabili: Paralimpiadi 2010, fiaccola in arrivo a Vancouver

Coraggio e determinazione: è questo il cuore del messaggio olimpico portato avanti dai circa 600 tedofori delle Paralimpiadi 2010. Oltre al fuoco i tedofori, coloro che portano la fiaccola cerimoniale che contiene la fiamma olimpica, sono testimonianza essi stessi di grandi imprese ed esempi di forte personalità sportiva e umana. Sono loro che testimoniano tante storie di donne e uomini che nonostante tutto hanno creduto nello sport e nelle loro possibilità di guardare alla vita con forza, coraggio e voglia di vincere, portando a casa molti riconoscimenti, medagli e soddisfazioni sportive. Nel sito ufficiale delle Paralimpiadi invernali 2010, che si svolgeranno dal 12 al 21 marzo a Vancouver in Canada, si possono conoscere i 16 tedofori che percorreranno l’ultimo tratto del percorso: 13 di loro sono atleti e personalità che rappresentano le altrettante provincie canadesi. La cerimonia dell’accensione del fuoco olimpico è prevista per il 3 marzo. 

mercoledì 17 febbraio 2010

Seminario dell'ANCEP su "L'uso pubblico dei simboli nazionali e locali"

L'ANCEP (Associazione Nazionale Cerimonialisti Enti Pubblici) prima ed unica associazione del suo genere in Italia, che raduna i più importanti professionisti del settore, organizza un seminario sul tema "L'uso pubblico dei simboli nazionali e locali" a Padova presso il Palazzo Moroni, nella mattinata del 10 marzo con inizio alle 9:30.
I simboli nazionali e locali, quali la bandiera tricolore, i gonfaloni di Comuni, Province e Regioni, occarde, fasce e così via hanno una fortissima valenza comunicativa in quanto identificano l’Ente al quale si riferiscono, sia all’interno che all’esterno dei suoi confini.
Rappresentano le comunità dei cittadini e contribuiscono
alla conferma dei valori comuni e alla creazione e mantenimento del senso di identità. Per queste ragioni è particolarmente importante che, nelle varie espressioni della vita pubblica, i simboli vengano esposti ed utilizzati nel modo più idoneo alla loro valorizzazione e più rispettoso del loro ruolo e significato. Con questo seminario Ancep intende proporre una riflessione sul significato dei simboli, sulle loro modalità d’uso e su quanto previsto dalla legislazione italiana in materia.

info ANCEP

martedì 16 febbraio 2010

Vancouver e il braciere nascosto

Fa molto discutere in Canada la scelta degli organizzatori delle Olimpiadi invernali di impedire al pubblico la vista del braciere esterno, sistemato a Jack Poole Plaza, vicino al mare.

La fiamma olimpica è nascosta da una rete metallica coperta da dei teloni con il logo dei cinque cerchi, è solo visibile dal centro stampa e può essere visitata solo dai giornalisti.

Molte le proteste dei turisti. David Guscott, il vice presidente del comitato cerimoniale, ha promesso che la situazione sarà risolta presto.

venerdì 12 febbraio 2010

Lutto alle Olimpiadi di Vancouver

Tragedia ai Giochi di Vancouver. A poche ore dalla cerimonia inaugurale muore in un grave incidente lo slittinista georgiano, Nodar Kumaritashvili, 21 anni: l'atleta durante le prove è andato a urtare violentemente contro un palo. La velocità era molto alta, quasi 140 km/h, e l'impatto con il palo di sostegno è stato violentissimo.
Immediati i soccorsi, con lo staff medico che ha provato a rianimarlo, ma per il giovane atleta non c'è stato nulla da fare. Lo rende noto una fonte del Cio.
Dopo una riunione di quasi mezzora il CIO ha confermato la cerimonia d'apertura dei giochi olimpici in programma stanotte. Tutte le delegazioni sfileranno con bandiera a mezz'asta.
La delegazione georgiana, dopo una lunga riunione, ha deciso comunque di prender parte alla manifestazione.
E arrivano le prime reazioni alla tragedia che ha sconvolto le Olimpiadi alla vigilia della cerimonia d'apertura dei giochi invernali. Uno dei primi a parlare è Kurt Brugger, responsabile azzurro dello slittino ed allenatore di Armin Zoeggeler: "E' un dolore grandissimo, un incidente incredibile". Proprio Armin Zöggeler era rimasto vittima di un incidente in prova ma l'azzurro fortunatamente si era rialzato immediatamente abbandonando il tracciato sulle proprie gambe.
Interviene anche il presidente del Comitato olimpico internazionale Jacques Rogge. In una conferenza stampa organizzata a Vancouver poche ore prima della cerimonia inaugurale dei Giochi, Rogge ha detto: "Abbiamo contattato il Comitato olimpico georgiano e il presidente della Georgia. Per lo spirito olimpico è una tragedia che lascia il segno, un ragazzo di 20 anni che coronava il suo sogno di essere alle Olimpiadi. Non ho parole per dire come mi sento".

su  Eurosport

giovedì 11 febbraio 2010

Protocollo, Cerimoniale e le Olimpiadi Invernali di Vancouver


Per fortuna c’é l’Islanda, e magari qualche altra isoletta come le Vergini. Altrimenti i responsabili del cerimoniale del Cio sarebbero stati costretti a salti degni degli acrobati dello snowboard per evitare l’incidente diplomatico o la strumentalizzazione. Iran, Israel, Italy: metterle in sequenza alfabetica venerdì nella sfilata alla cerimonia di apertura delle Olimpiadi invernali di Vancouver, poteva sembrare una provocazione, sebbene non voluta.
E così al Comitato organizzatore in molti a lambiccarsi: e se facessimo repubblica islamica dell’Iran? D’altra parte al Cio sono abituati, la cerimonia di apertura dei Giochi è non solo incontro di atleti e messaggio di pace al mondo, ma anche esercizio di diplomazia e passerella di politici. A proposito: a meno di sorprese dell’ultim’ora a Vancouver non ci sarà la medaglia d’oro dei potenti, Barack Obama, uno che può permettersi di non dimenticare lo schiaffo preso dal Cio quandò candidò Chicago ai Giochi 2016. Ma un uomo da podio come Vladimir Putin sarà sulle tribune del B.C. Place: il primo ministro russo del resto è stato il grande sponsor dell’assegnazione a Sochi dei prossimi Giochi invernali e qui non può mancare. Invece Nicolas Sarkozy tentenna: la British Columbia non è il francofono Quebec. Ma il presidente francese potrebbe ancora decidere di presentarsi sulle tribune del palasport di Vancouver: nel caso, però, al suo fianco non ci sarebbe la moglie Carla, che, ancora solo Bruni, sfilò nell’ovale ghiacciato torinese quattro anni fa durante la cerimonia dei Giochi di casa. Per una premiere dame che ‘diserta’, c’é una first lady data dagli specialisti di gossip canadese tra i presenti: è Michelle Obama. La signora, con vero spirito olimpico, è pronta a dimenticare la sconfitta subita da Chicago e il trionfo di Rio per il 2016, sanciti dal vertice Cio dell’ottobre scorso a Copenaghen: a Vancouver però, se verrà, sarà solo di passaggio, facendo base a Seattle. Per l’Italia ci sarà invece il sottosegretario con delega allo Sport, Rocco Crimi, che farà la staffetta con il ministro degli Esteri Franco Frattini, atteso per la cerimonia di chiusura. Sul piano dello spettacolo, la cerimonia, come ormai di consueto nelle ultime edizioni, sarà un vero e proprio kolossal: tre ore di musica e scenografie imponenti, in cui il motivo conduttore sarà l’orgoglio nazionale.

Dalle Giubbe Rosse agli Inuit, Vancouver 2010 non trascura nulla: e proprio l’integrazione con gli aborigeni sarà uno degli elementi chiave della kermesse. Certe molte presenze eccellenti nella staffetta con la fiaccola delle prossime ore (Michael Bublé, Arnold Schwarzenegger, e in chiave italiana una comparsata di 300 metri se l’é regalata anche il vicepresidente del Cio, Mario Pescante), l’attesa è per la scelta dell’ultimo tedoforo: a Vancouver impazzano i sondaggi, che vedono in vantaggio su tutti Waine Gretzky, la leggenda vivente dell’hockey, ‘The great one’ come lo chiamano qui. Insomma il Pelé del ghiaccio, il Muhammad Alì del dischetto. Qualche chance anche per Gaetan Boucher, canadese reso celebre dallo short track ma senza il fascino di un uomo nel quale si identifica una nazione dalle tante anime.

su IlSecoloXIX.it

sabato 16 gennaio 2010

UK – Italy Business Awards Ceremony: il Regno Unito premia l’Italia


Il prossimo mercoledì 20 gennaio UK Trade & Investment celebra la collaborazione tra Italia e UK premiando dieci tra le aziende italiane che nel 2009 hanno scelto il Regno Unito per lo sviluppo della loro vincente strategia di business, lavorando in sinergia con lo staff di UK Trade and Investment (UKTI) presso il Consolato Generale Britannico a Milano.

L’importanza dei rapporti fra i due Paesi è ulteriormente sottolineate con la scelta di organizzare, anche quest’anno, la cerimonia nella sede di Borsa Italiana, partner strategico del London Stock Exchange.

Presenzieranno alla cerimonia Edward Chaplin, Ambasciatore di S.M. Britannica in Italia; Sir Andrew Cahn, Chief Executive di UKTI a Londra; Laurence Bristow-Smith, Console Generale di S.M. Britannica a Milano, l’Ing. Massimo Capuano, Amministratore Delegato di Borsa Italiana e il Dott. Paolo Zegna, Vice Presidente per l’Internazionalizzazione di Confindustria.

Le categorie premiate sono: Investor of the Year, Business Technologies, Internationalisation, Research & Development, Market Entrant, Entrepreneur, Bright Future Ideas, Intercultural.

La cerimonia sarà seguita da una cena di gala riservata ai vincitori.

su eTribuna

venerdì 15 gennaio 2010

Governo: La gerarchia dei Minstri secondo Cerimoniale


Del Presidente del Consiglio si dice che sia primus inter pares, ma alcuni ministri lo sono... piu' degli altri.
Gianni Letta ha inviato loro le precedenze secondo il Cerimoniale di Stato: Frattini; Maroni; Alfano; La Russa; Tremonti; Scajola; Zaia; Prestigiacomo; Matteoli; Sacconi; Gelmini; Bondi; Fazio; Vito; Bossi; Calderoli; Fitto; Carfagna; Ronchi; Brunetta; Rotondi; Meloni; Brambilla.

su Repubblica.it

'Scappò' da Reggiolo e aprì le porte di Buckingham Palace


Serviti, e riveriti, ad ogni ora del giorno e della sera, seguendo le regole di un cerimoniale che si è perso nel tempo e che nessuna scuola, a detta di un decano, potrà mai recuperare.
Questa è stata ed è tuttora la vita di Nando Tavella, unanimemente considerato il re dei maggiordomi dalle signore dell’alta borghesia romana, nativo di Reggiolo, provincia di Reggio, dal quale è "scappato" di notte, con una valigia di cartone legata con lo spago, parole sue, poiché la decisione di intraprendere questo mestiere non era approvata in famiglia: "Mio padre non voleva".
Il gran cerimoniere abita nella capitale e per noi apre un album ricchissimo di ricordi: "Me ne sono andato dal borgo natìo a 16 anni. La passione per l’arte del ricevere è sempre stata forte in me e ora constato con
tristezza che di maggiordomi veri non ce n’è più, come invece esistono ancora in Inghilterra".
Eh sì. La terra di Sua Maestà ha accolto Tavella nelle stanze più ambite dai sudditi inglesi, a Buckingham Palace. Come insegna Anthony Hopkins, protagonista di "Quel che resta del giorno", di James Ivory, il maggiordomo è quello che si alza per primo nella villa dei signori e prepara bagno, giornali, cucina per la colazione e vestiti in modo impeccabile, pronto ad aprire la porta agli amici ospiti del padrone, a scambiare qualche battuta e a dileguarsi al momento opportuno. Un “butler”, come si dice in gergo.
"La Regina Elisabetta II era talmente severa con me, non sorrideva mai. Al contrario di Margaret Thatcher, ex primo ministro inglese, molto simpatica. E’ stata la Lady di Ferro a chiedermi: "Voglio fare una fotografia con lei”. Poi ho conosciuto tutti: il principe Fillippo, la principessa Margaret e Lady Diana. L’ho incontrata a
un ricevimento a Palazzo Farnese, ero stato scelto solo io per questo incarico così delicato - roba da far tremare i polsi - La principessa è venuta verso di me e ha continuato a ringraziarmi: "Thank You, thank you”. Di Margaret i ricordi sono un po’ diversi: "Si ubriacava
spesso, era già un momento tragico per lei e io ero lì, invisibile, ma c’ero. Aveva sempre una bottiglia nella borsetta". Un aneddoto? "Eravamo in casa Ruspoli, lei si stava cambiando le scarpe e le dava fastidio perché mi ero offerto di aiutarla".
"Sono andato all’estero per imparare meglio i trucchi, al seguito dei miei primi datori di lavoro, tra cui il playboy Gigi Rizzi, che all’epoca stava con Brigitte Bardot. In giro per Saint Tropez, Londra e Parigi, li seguivo ovunque, lui e Bibì. Ma c’era anche il
Barone Rodolfo Parigi di Trieste, del quale custodivo i più intimi segreti. Perché, si sa, certe cose le conosciamo solo noi". Ah davvero? "Si crea tra padrone e maggiordomo un rapporto di confidenza molto intenso". Tavella appartiene a una categoria che ha accesso a
un numero di informazioni privilegiate, precluse ai parenti stretti.
"Lo scenario in cui agivo io va dalla metà degli anni Sessanta ai Settanta, molti dei quali a Milano, nelle grandi case appartenute a signori dell’industria, della finanza e della moda: dai Crespi agli Invernizzi. Erano in pochi gli italiani che facevano questo lavoro con competenza. Poi a Roma sono entrato nelle grazie di politici, ministri e sindaci". Nomi? "Francesco Rutelli e Massimo D’Alema".
Troppo modesto, Nando. Sa perfettamente di essere il migliore. Una parte della sua vita l’ha dedicata a Maria Callas: "Mi chiedevano, come fa a dire di lavorare per la Callas? Eccome se l’ho fatto, sono stato introdotto dalla sorella, la maestra di canto della diva. Ho conosciuto Biki, la sarta di Maria, che quando la signora era diventata molto grassa le aveva imposto una dieta ferrea: “Se vuoi che ti vesta, devi dimagrire”. Lei per tutta risposta mangiava le gelatine. In quelle case il maggiordomo indossava il tight alle otto, ora di colazione. Io sono stato il suo primo cameriere, quando abitava in via Buonarroti, insieme al marito Meneghini. Era molto gentile".

martedì 5 gennaio 2010

Tricolore: a Reggio Emilia il 213ˆ Anniversario



Il prossimo 7 gennaio, festa nazionale della Bandiera, si celebra a Reggio Emilia il 213° anniversario della nascita del Primo Tricolore: una ricorrenza che coinvolge cittadini e istituzioni, trova nei giovani e in particolare negli studenti dei veri protagonisti, sottolineando i valori fondamentali della nostra Costituzione, della nostra Repubblica e dell’unità del Paese. Valori anticipati e realizzati nel 1797, durante il periodo della Repubblica Cispadana, che scelse a Reggio Emilia il Tricolore come vessillo distintivo: una Bandiera simbolo di libertà, eguaglianza e solidale fratellanza, di doveri e diritti della persona, da oltre due secoli.
Ospite delle celebrazioni, come rappresentante delle istituzioni nazionali, il presidente del Senato Renato Schifani. Ai tre principali momenti delle celebrazioni – l’Alzabandiera e gli onori militari in piazza Prampolini, l’incontro con i cittadini e gli studenti in Sala del Tricolore e gli interventi pubblici al teatro Ariosto – interverranno il sindaco Graziano Delrio, la presidente della Provincia Sonia Masini, il prefetto Antonella De Miro, i parlamentari reggiani, la vicepresidente della Regione Emilia-Romagna Maria Giuseppina Muzzarelli, i consiglieri regionali, rappresentanti dei Comuni delle altre città – Modena, Bologna e Ferrara – che diedero vita alla Repubblica Cispadana e al Primo Tricolore, rappresentanti delle Forze armate, il presidente dell’Associazione Comitato Primo Tricolore, Otello Montanari.

Il programma prevede in piazza Prampolin
i, alle ore 10.30, gli onori militari e l’alzabandiera, con la partecipazione di un reparto delle Forze armate e della Guardia civica, delle Associazioni combattentistiche e la presenza dei gonfaloni della Città di Reggio, della Provincia e della Regione, oltre che dei labari e dei medaglieri
Con un cerimoniale di grande efficacia e suggestione, quattro militari e quattro studenti attraversano la piazza portando la Bandiera italiana e la Bandiera europea, sorrette ai quattro angoli. La Banda musicale dell’esercito suona l’Inno nazionale mentre due militari procederanno con l’Alzabandiera. Vengono resi gli onori alle autorità.

La manifestazione prosegue in Sala del Tricolore
per l’incontro a cui partecipano gli istituti dei licei Scientifico Aldo Moro, Classico Lazzaro Spallanzani,  Artistico Gaetano Chierici, partecipanti al progetto in rete “La Costituzione della Cittadinanza”.
Il sindaco Delrio, dopo un intervento di saluto, consegna al presidente Schifani copia della Costituzione italiana, edita dal Comune di Reggio, arricchita da interventi dei padri costituenti reggiani Meuccio Ruini, Nilde Iotti e Giuseppe Dossetti.

Intorno alle 11.30, l’incontro dei rappresentanti istituzionali con gli studenti al teatro Ariosto. Qui svolgeranno i loro interventi il sindaco Graziano Delrio, la presidente della Provincia  Sonia Masini, la vicepresidente della Regione Maria Giuseppina Muzzarelli e il presidente del  Senato Renato Schifani.

A conclusione dell’incontro sono previste consegna della Bandiera italiane e della  Bandiera europea ad alcune scuole reggiane: liceo Artistico Chierici, istituto tecnico Secchi, scuola media Da Vinci-Einstein.

Alle ore 21, al teatro Municipale Romolo Valli, Viva Verdi! concerto lirico di cori verdiani. Interprete dei pezzi di Giuseppe Verdi, compositore profondamente legato al Risorgimento italiano e fra i grandi della cultura e della musica europee, è il Coro polifonico Claudio Merulo di Reggio Emilia, diretto dal maestro Martino Faggiani.
In programma brani da Trovatore, Rigoletto, Macbeth, Otello, Giovanna d’Arco, I Lombardi alla prima crociata, Nabucco.
Il concerto, proposto da Comune di Reggio, Provincia e Rotary club, è a ingresso gratuito fino a esaurimento posti. E’ consigliabile prenotare e ritirare il biglietto omaggio alla biglietteria dello stesso teatro.

Dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 18.30 visite a Museo e Sala del Tricolore (ingresso libero).
Durante la giornata piazza della Vittoria ospiterà un’esposizione di mezzi militari.

Altri eventi in programma nei giorni del Primo Tricolore

Mercoledì 6 gennaio 2010, alle ore 15.30 nella sala conferenze di palazzo Magnani (corso Garibaldi), appuntamento cameristico con l’Harmonika Duo, formato dalle giovani musiciste Cecilia Sanchini (flauto) e Caterina Serpilli (chitarra). Il concerto è organizzato dalla Provincia di Reggio Emilia.
Il concerto prevede un programma molto particolare ed assai accattivante comprendente la letteratura da camera per flauto e chitarra sia originale che trascritta comprendente brani che spaziano in tutto il XX Secolo, dagli esordi fino alla musica da film o etnica.
In programma brani di Debussy, Rota, Piazzolla, Machado, Morricone, Piovani e diversi altri in un susseguirsi di melodia e virtuosismo (ingresso gratuito).

Mercoledì 6 gennaio 2010 alle ore 17, in Sala del Tricolore (piazza Prampolini), si terrà lo spettacolo di lettura musicata Voci e parole per il Tricolore, con Maria Antonietta Centoducati voce recitante e Giacomo Baldelli alla chitarra.
E’ un appuntamento tra parole e musica, tra testimonianze e melodie. Questo nuovo progetto di Centoducati e Baldelli nasce dall’idea di proporre uno spettacolo che varchi i confini della consuetudine per approdare in un susseguirsi di testimonianze infantili sui concetti di pace, fratellanza, repubblica legati alla comunità reggiana ma anche provenienti da Paesi molto lontani. Lo spettacolo è organizzato dall'Amministrazione comunale di Reggio Emilia (ingresso gratuito, fino a esaurimento posti).

Mercoledì 6 gennaio dalle ore 10 alle 13 e 16 alle 19 visite a  Museo e Sala del Tricolore. Ingresso libero.


Gli altri appuntamenti del 7 gennaio, promossi in particolare dall’Associazione Comitato Primo Tricolore, sono: dalle 10 alle 12, all’Istituto Peri (Chiostri di San Domenico) è visitabile la mostra “Il Tricolore degli Italiani”.
Alle ore 13, Pranzo Patriottico presso il ristorante dell’hotel Mercure Astoria.
Alle ore 16 in Sala del Tricolore, consegna pubblicazioni: Il dittatore Carlo Farini e la liberazione di Reggio Emilia e Modena - giugno 1859; La visita Giuseppe Garibaldi 7 agosto 1859; Discorsi di G. Carducci, Salvatorelli, Luzi; La Bandiera Tricolore II° Congresso Cispadano - I Fogli Tricolore a cura dei 28 giovani Azione Cattolica Reggiana; consegna Premi Primo Tricolore a personalità cittadine e ad una delegazione della Maratona del Tricolore.
Inoltre, alle ore 17 al teatro Municipale Valli, Sala degli Specchi, il convegno “Il Tricolore e l’Europa, con interventi dell’onorevole Gianni Pittella, vicepresidente Parlamento Europeo; di Marco Pizzo del Museo Centrale del Risorgimento; di Fabbrice Jesné dell’Eçole Fançaise de Rome. Moderatore Gino Badini. Conclusioni di Franco Mazza. Il convegno è promosso da Rotary Club di Reggio Emilia, Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore, in collaborazione con Comune e Provincia di Reggio Emilia.

Sabato 23 gennaio, alle ore 10.30 a Modena, si terrà la manifestazione Le Quattro città Cispadane per il Tricolore con corteo da Palazzo dei Principi (Prefettura) per l’Accademia militare di Modena dove si terrà la commemorazione eventi storici. L’evento è a cura di Lyons Club Distretto 108Tb e Associazione nazionale Comitato Primo Tricolore di Reggio Emilia.
 da GiornalediReggio

lunedì 4 gennaio 2010

Cerimonia d'Inaugurazione per la Burj Khalifa, già Burj Dubai



Il Burj Khalifa, l'edificio più alto del mondo, è stato inaugurato oggi a Dubai. Alla cerimonia era presente lo sceicco Mohammed Bin Rashid Al Maktoum, che ha festeggiato il suo quarto anniversario dall'ascesa al trono dell'emirato arabo.
Durante la cerimonia di inaugurazione, alla quale hanno partecipato 60mila ospiti, lo sceicco Al Maktoum ha tenuto un breve discorso e ha scoperto una targa che dedica la torre allo sceicco Khalifa bin Zayed-Nahyan, rinominando il Burj Dubai in Burj Khalifa. Khalifa bin Zayed-Nahyan era lo sceicco di Abu Dhabi ed è sempre stato molto vicino allo sceicco Al Maktoum.
La cerimonia ha visto una serie di spettacoli con balletti tradizionali arabi, paracadusti con la bandiera degli Emirati Arabi Uniti e orchestra e fontane che sprigionavano spettacolari giochi d'acqua. Con i suoi 828 metri di altezza, l'esatta misura è stata svelata proprio oggi in occasione dell'inagurazione, il Burj Khalifa, è visibile a 95 chilometri di distanza e supera di oltre 300 metri il Taipei 101, l'edificio più alto fino a questo momento.
Progettato dal britannico Adrian Smith e costruito in tempi record, soltanto 5 anni e tre mesi, l'edificio vanta 344mila metri quadrati di superficie, 49 piani di uffici, mille appartamenti distribuiti su 61 piani e 18 piani riservati all'Hotel Armani, primo hotel disegnato interamente dallo stilista italiano. Il costo iniziale dell'edificio era di un miliardo di dollari, lievitato però fino a raggiungere la cifra di 4,1 miliardi.
Nelle intenzioni delle autorità locali, l'evento dovrebbe rilanciare l'economia di Dubai, dopo la crisi finanziaria delle settimane scorse e il tracollo evitato in extremis grazie ad un megaprestito delle banche di Abu Dhabi.

Il 18 marzo prossimo aprira' all'interno del Burj Dubai, l'edificio piu' alto del mondo, il primo hotel Armani. Il gruppo dello stilista milanese debutta cosi' nel settore dell'ospitalita' di lusso, come previsto dall'accordo firmato nel 2005 con la Emaar Properties di Dubai che sta appunto realizzando il progetto del Burj, e quello nell'Emirato sara' il primo di una serie di hotel, resort e residenze progettati dallo stesso Giorgio Armani in tutto il mondo. I prossimi progetti sono resort in via di realizzazione a Marrakech (Marocco) e Marassi (Egitto), ma altre aperture sono gia' programmate a New York, Tokio, Shangai e Londra: in tutto, riferisce una nota del gruppo Armani, una decina in 10 anni.

da Adnkronos qui e qui, foto LaStampa